Tipi di frese per legno: la guida definitiva

Ogni volta che stai per iniziare una lavorazione sei sempre più indaffarato e non riesci quasi mai a deciderti su quale tipo di fresa sia più adatta alle tue esigenze?

Molti clienti mi chiamano e prima ancora di salutarmi, spaventati e irrequieti mi urlano: devo fare un ****, che fresa devo scegliere? 

La mia risposta ? Non saprei, non posso risponderti in 1 secondo, mi dispiace … hai 10 minuti da dedicarmi?

“Ehhh tu sei matto …. tu tu tu tu tu (chiudono il telefono) “

Poi come per magia (in verità so sempre che finirà così) vengono addirittura a trovarmi loro in officina, naturalmente con la fresa rotta o il pezzo sbagliato in mano, e a quel punto sono disposti a parlare con me anche più di 10 minuti, dandomi anche la possibilità di potergli rifilare qualunque cosa (ovviamente non lo faccio mai, primo perché sono onesto e secondo perché tanto è inutile fregare la persona una volta! cosa ci guadagni, oltre a recensioni negative e sempre meno clienti ??).

Ho decido quindi di dedicare un po’ di tempo al mio blog per cercare di aiutare molte persone che, come i miei clienti, si sentono in difficoltà ogni volta che devono iniziare un nuovo lavoro.

Come scegliere una fresa per il legno?

Volendo semplificarti il processo di scelta ho deciso di schematizzarla il più possibile, identificando 5 passaggi fondamentali:

  • Valutazione del materiale da lavorare.
  • Valutazione del tipo di lavorazione da eseguire.
  • Valutazione del tipo di macchina su cui si utilizzerà la fresa.
  • Stima del numero di “pezzi” da realizzare.
  • Scelta della giusta tipologia del tagliente

Questi sono i 5 passaggi chiave che devi obbligatoriamente percorrere quando stai scegliendo la tua fresa e adesso li andiamo ad esaminare uno ad uno.

1. Valutazione del materiale da lavorare

Per prima cosa è obbligatorio conoscere bene il materiale che andremo a fresare.

Ma non è sempre tutto legno? ti starai sicuramente chiedendo … no! Il legno è un materiale naturale e ne esistono centinaia di varianti, dal legno più duro a quello tenero,  dal puro al composito … insomma, chi più ne ha più ne metta.

Di solito per fresare il legno, il materiale più usato è l’abete o il pino e sono legni abbastanza teneri.

Fatta una mini panoramica dei vari legni, ho voluto mettere questo come primo punto fondamentale perché in base al tipo di legno che si ha davanti cambierà anche il tipo di materiale che dovrà avere il tagliente della vostra fresa. (che chiameremo materiale della fresa).

Le parti taglienti delle frese di solito sono composte da 3 diversi tipi di materiale: 

  • Acciaio (detto anche HS – HSS – KS e chi più ne ha più ne metta)
  • Metallo duro (il famoso WIDIA, siglato con HM – HW)
  • policristallino Diamante (PCD – PKD).

ACCIAIO

Il tagliente in acciaio lo si riconosce dalla mancanza di una placchetta saldata e, per le frese tutte dello stesso colore, paragonata ad una in metallo duro pesa molto meno. Con l’arrivo del  metallo duro, l’acciaio è stato quasi abbandonato nel campo del legno, lo si può trovare nella frese a tazza (quelle cinesi da prezzo) e nelle frese per trapano a colonna (le famose Forstner bit).

Hanno la caratteristica di poter eseguire una fresata molto fine e precisa perché essendo il metallo meno duro del widia è possibile affilarlo con più precisione.

Si usano per lavorare legni molto teneri quali betulla e pioppo, possibilmente puri, cioè senza residui di colla ecc…

Fresa acciaio
Fresa per trapano in acciaio

Consiglio questo tipo di tagliente? Solo per i tipi di legno indicati sopra.

Pregi e difetti? Costano leggermente meno di quelle in metallo duro ma naturalmente hanno una durata inferiore.

METALLO DURO

Il metallo duro o WIDIA (spesso scritto anche Widiam), è il più comune e il più usato tra tutti i materiali. Può essere sia saldo-brasato alla fresa (poi vedremo degli esempi sotto) oppure può anche essere un coltellino di ricambio.

Viene usato per quasi tutte le lavorazioni , tutte le frese da hobbistica sono principalmente fatte di questo materiale ed è facilmente riconoscibile. Legni teneri, duri, con residui e senza residui, per tutte le fresate non ti lascia mai “a piedi”.

Fresa in metallo duro
Ecco un tipo di tagliente realizzato con placchetta in metallo duro saldo-brasata
Fresa integrale elicoidale
Fresa integrale elicoidale completamente in metallo duro

Consiglio questo tipo di tagliente? Si, per quasi tutte le lavorazioni

Pregi e difetti? versatilità, nessun difetto evidente.

Clicca qua per vedere la fresa Fraiser per Pantografo in metallo duro, una dei nostri prodotti più venduti e più apprezzati dai super Fraiser-fresatori.

DIAMANTE POLICRISTALLINO

Il diamante policristallino è, da come puoi già intendere dal nome, un materiale molto duro adatto per lavorazioni ripetute (mobili in serie) e materiali duri. Di solito usato sul multistrato e il truciolare e viene impiegato per realizzare canali e taglio dei pannelli tramite pantografo a controllo numerico.

I taglienti sono delle piccole placchette saldo brasate similmente a quelle in metallo duro ma, diversamente da esso, sono di colore nero. La durata, invece, è superiore di 40 volte rispetto agli altri tipi ed ovviamente anche il prezzo aumenta.  Queste frese potrebbero essere utilizzate dai  grandi produttori di mobili, come IKEA (per farti capire meglio)

Fresa elicoidale in policristallino diamante, notare la placchetta nera saldata
Fresa elicoidale in  diamante policristallino, notare la placchetta nera saldata

Consiglio questo tipo di tagliente? Solo per i produttori seriali di mobili e per lavori con pantografo CNC

Pregi e difetti? Costano molto di più rispetto agli altri materiali ma per lavorazioni ripetute e automatiche sono sicuramente le migliori.

Sapere che tipo di legno andremo a fresare è determinante per scegliere il giusto tipo di materiale della fresa. La maggior parte di voi che usa le frese piccoline del fai-da-te probabilmente non apprezzerà a pieno il significato e starà pensando  “ma che cagata..”; sappiate comunque che per le PMI (piccole medie imprese) la scelta e lo studio del materiale può determinare il guadagno o la perdita di una commessa.

Ora che sai perché e come bisogna conoscere il materiale che stiamo per fresare, scopriamo perché prima di partire con il gas a manetta c’è bisogno di una piccola riflessione, per valutare il tipo di lavorazione che andremo a fare.

2. Valutazione del tipo di lavorazione da eseguire

Perché questa valutazione?

“Ma Matteo … tanto si sa che se devo fare uno smusso mi serve la fresa per smussare e se devo fare un canale ci vorrà sempre una fresa per canali … non è che hai scritto questo pezzo solo per allungare l’articolo ?”

Nono, sta tranquillo, adesso ti spiego subito il motivo.

Naturalmente, non c’è bisogno che vi dica di comprare la “fresa per rifilare” per fare un rifilo o altre cavolate del genere, però mi voglio soffermare su 2 domande che ti devi porre per questo paragrafino:

  1. Se devo fare un canale, come deve venire il pezzo finito?
  2. E’ una lavorazione leggera o massiccia (riferendomi alla parte che andrete ad esportare o “mangiare”)

n° 1 : Fare un canale o tagliare il legno

Spesso ignorato e spesso sbagliato, quando si va per fare un canale (cioè una fresata in mezzo al legno non passando completamente dall’altra parte, ma creando tipo una sede), è molto importante valutare bene quale parte del pannello deve essere lavorata e come deve venire finita. Vi dico questo perché è molto importante scegliere il tagliente giusto per non far bruciare o, peggio ancora, far venire ruvido e speluccoso (termine appena inventato ma penso che sia abbastanza comprensibile) il vostro materiale “finito”.

Esistono 4 principali tipi di taglienti

  • Tagliente a placchetta DIRITTA “standard”
  • Tagliente ad elica POSITIVA
  • Tagliente ad elica NEGATIVA
  • Tagliente ad elica DOPPIA, POSITIVA E NEGATIVO
Esempio di canale nel legno

E ogni tagliente ha una funzione diversa. Per chi ha scaricato già la GUIDA, non è una novità, per tutti gli altri invece consiglio di scaricarla oppure consultare QUESTO ARTICOLO dove parlo della scelta del giusto tagliente.

n° 2 : Lavorazione leggera o massiccia

Una volta individuata la fresa e scelto il giusto tagliente, è consigliabile scegliere in base all’asportazione richiesta, il tipo di attacco (S, o codolo di attacco). Una fresata più profonda, quindi che tende a sforzare di più la fresa, ha bisogna di un sostegno maggiore rispetto ad una fresata più leggera, dove basta invece quel poco per pulire o smussare appena gli angoli.

Per alcuni di voi sarà sicuramente una banalità perché spesso vengono usati attacchi da pantografo CNC ( possono arrivare a 16-20-25) , ma per tutti quelli che ancora sono a livello manuale è una scelta molto importante e molto sottovalutata, vi può cambiare la tenuta e la durata della fresa e quindi la riuscita della lavorazione (prevenendo anche e soprattutto molte rotture).

4: Valutazione del tipo di macchina su cui si utilizzerà la fresa

Arrivati a questo punto, individuata la lavorazione adatta con il giusto tagliente, l’attacco idoneo ed analizzato il materiale da lavorare, vi dovete fare un’altra domanda: Che macchina utensile sto per andare a utilizzare? – ovviamente per voi la risposta è scontata, però questo vi aiuterà a riflettere e decidere.

Di norma una fresa viene utilizzare su due macchine principalmente: la fresatrice (o pantografo) verticale – che può essere montata su banco o tenuta in modo manuale, e la fresatrice (o pantografo) a controllo numerico CNC.

Apro una piccola parentesi perché molti di voi si staranno chiedendo, alcuni anche puntandomi il dito e imprecando qualche divinità, che ne esistono di più, come per esempio la fresatrice orizzontale TOUPIE o altre macchinette come “lamello” e spinatrici. Di tutte queste, di queste distinzioni, ne ho parlato nello scorso articolo che potete leggere benissimo CLICCANDO QUI.

Utilizzo su fresatrice manuale

Anticipo che questo punto è molto più importante per chi ha una fresatrice manuale rispetto a chi utilizzerà una fresa a controllo numerico, invito però a leggerlo a tutti, magari potrete trovare qualche spunto interessante e accendere la lampadina ricollegando qualche malcapitato episodio e trovando la soluzione.

Quando utilizzate una fresatrice manuale, sia che siate degli amanti del fai-da-te (molto probabile) o un artigiano che non vuole cambiare il mandrino (si scherza è 🙂 ) del suo pantografo e deve fare lavoretti piccoli e veloci, la scelta della fresa assume una grande importanza. Prima di tutto una cosa fondamentale da tenere in considerazione è la potenza della fresatrice.

Ci sono fresatrici di tante fasce di prezzo e di tantissime marche, ormai si trovano anche a 40€, e spesso quelle  professionali e quelle di “cacca” (passatemi il termine) sono confuse dall’utilizzatore. Se abbiamo tra le mani una fresatrice con poca potenza e che non riesce ad alloggiare attacchi da d. 12 o 12,7 mm, allora dovremo stare vigili ed attenti a valutare bene se in caso di legno duro e lavorazione profonda varrà la pena fare da soli o andare da un falegname che ci possa aiutare per questa volta (un legno duro con una fresetta per legno di attacco 6- 8 mm, con una fresata prolungata e forzata tenderà facilmente a rompersi).

Low-cost o professional?

Da una fresatrice low-cost (passatemi il termine internazionale) ci si potrà aspettare qualche piccola fresata, montare pinze di piccole dimensioni e avere la parte meccanica già disallineata dopo qualche giorno di lavoro ( e poi mi chiamate perchè le frese lasciano le righe …. cattivoni 😀 ) – al contrario da una fresatrice professionale ( di solito siamo sui 2400 w di potenza) avrete una grande affidabilità, possibilità di settare numero di giri – altezza taglio (in modo più accurato), la parte meccanica allineata e pezzi di ricambio di qualità.

Una buona fresatrice che vi posso consigliare , che ho provato e utilizzerò nei video che sto per lanciare (ancora un po’ e partiamo, lo giuro) , è la MAKITA da 2400w; ottimo compromesso e tanta potenza, macchina affidabile e accessori di ricambio sempre disponibili ( che poi la Makita è studiata per stare accesa più di 8 ore al giorno quindi andate sempre nel sicuro.)

Questo modello in particolare è uno spettacolo; hai 4 strumenti con un solo rifilatore (cod.RT0700CX3J)

 

Utilizzo su fresatrice a controllo numerico

Quasi scontato (ma non troppo) quando sapete di avere una macchina a controllo numerico (o pantografo/fresatrice CNC), la scelta sarà molto più tranquilla e serena.

Gli attacchi delle frese per CNC possono variare molto di più rispetto a quelle manuali. Ci sono diversi mandrini per diverse macchine utensili  (esempio ER32 – ER40 – ER20) e ne esitono tante misure diverse (esempio da 8-12-14-15-16-20 e così via).

In queste macchina più che la valutazione della macchina è molto importante soffermarsi sul punto 2 cercando di far più chiarezza possibile della lavorazione che si andrà a fare.

Centro di lavoro BS Rovel
Esempio di centri di lavoro (o pantografo/fresatrice) CNC, cioè a controllo numerico

Se usate una fresatrice manuale valutate bene la potenza e la possibilità di montaggio della fresa e se state utilizzando un pantografo automatico attenzione a fare uno studio più accurato possibile della fresata da fare e impostate bene i parametri di lavorazione (numero di giri e velocità di avanzamento, che trovate tutto nella GUIDA gratuita che ho scritto, se volete approfondire il sapere).

PS: fa eccezione il pantografo manuale “RIFILATORE”, una fresa per rifilare con cuscinetto andrà bene per la maggior parte dei vostri rifili, la fresa mangia pochissimo e serve per ripulire il bordo e renderlo liscio – Procuratevi un rifilatore di una buona marca e utilizzate una fresa con tagliente assiale e anti-contraccolpo per non sbagliare niente, ma se utilizzate una Fraiser non avete nulla di cui preoccuparvi!

4: Stima del numero di “pezzi” da realizzare

Sarò sintetico e veloce in questo paragrafo e, lo ammetto, si poteva benissimo inserire in qualsiasi altra parte. Ne ho voluto fare un punto perché è importante ripetersi questa domanda in testa per evitare poi reclami o recensioni negative al venditore (che sia -speriamo- Fraiser, o il vicino di casa della ferramenta da “Giorgio” -nome inventato-).

Esistono 3 tipi di materiali (principali, un quarto sta arrivando ma ancora è presto per parlartene 😉 ) e di durata, come abbiamo visto nel punto 1 (sopra). Acciaio HSS – Metallo duro e PCD diamante sono senza dubbio i nostri eroi in grado di rendere la nostra fresata liscia o ruvida, bruciata o cotta al punto giusto, completando il necessario numero di pezzi o arrivando corti.

Fare le giuste stime e ripetere anche calcoli scontati può far la differenza tra ricavare un profitto o andare in perdita (che tu sia un hobbista – perdendo il tempo che magari potevi trascorrere con i tuoi bambini o a guardare la tua squadra del cuore – o che tu sia un artigiano con partiva IVA – in tal caso, molto più importante, ci esce il “pane” per te e per la tua famiglia).

Ma come si sceglie?

E’ difficile dare delle indicazioni precise su questo punto, posso solo darti una stima comparativa della durata media degli utensili:

  • Acciaio – prendendolo come punto di riferimento – lo metteremo a 1.
  • Metallo duro – diciamo che dura 4 volte più a lungo.
  • Diamante – diciamo che dura 30-40 volte più a lungo del metallo duro.

Un’alternativa economica è anche la fresa a coltellino intercambiabile: basta avere i coltellini di scorta o ordinarli al bisogno. Attenti però che il coltellino avrà una durata e resistenza minore rispetto alla fresa saldo-brasata e, paragonandola con una fresa di diamante, non c’è storia (il diamante è molto meglio considerando il risparmio totale a conti fatti).

Naturalmente sono numeri medi, se mi hai seguito o mi stai seguendo, se sei più esperto di me con molti più anni di esperienza, o se anche tu come me hai la possibilità di lavorare con aziende leader nel settore, sai che ogni lavorazione è diversa e ogni materiale è “particolare”. Un semplice Abete comprato all’Obi può risultare più morbido rispetto ad un’altro Abete comprato da “Giovanni” – come per quanto riguarda (per prendere un altro materiale molto strano e che reca tanti problemi) il truciolare che è un insieme di pezzi di scarto con metalli, colle e chissà anche qualche plastica!

Esempio di un magazzino di una azienda che produce “prefabbricati”, ovvero pezzi pronti per essere montati con altri mobili – spesso sono lavorazioni tutte uguali, rivolte a grandi mercatoni o  catene low-cost – quasi sicuramente utilizzeranno frese in diamante.

5. Come scegliere la giusta tipologia di tagliente

Come prima cosa è importante avere bene in mente che tipo di lavorazione si vuole fare e, una volta individuate tutte le caratteristiche, andiamo a scegliere il tagliente che meglio si addice per avere un perfetto risultato finale.

Principalmente, possiamo dividere i taglienti in 4 tipi:

  •  a placchetta DIRITTA “standard”
  •  con elica POSITIVA
  •  ad elica NEGATIVA
  •  a elica DOPPIA, POSITIVA E NEGATIVA

1 – Tagliente a placchetta DIRITTA “standard”

Questo tipo di tagliente lo possiamo chiamare anche ‘’tagliente Standard’’;

è quello più comune utilizzato nella maggior parte delle frese saldo-brasate (classica fresa con corpo in acciaio e placchetta, appunto, saldata in widia, esempio codice Fraiser 102.020.6D)

Presenta una lavorazione finale normale in entrambi i lati, il giusto compromesso per avere una lavorazione buona e applicabile su tutte le superfici, la tipica amica sempre disponibile ogni volta che ne si abbia bisogno ( la nave scuola degli utensili 😉 ).

2 – Tagliente ad ELICA POSITIVA

Questo tipo di fresa, è una Fresa hm elicoidale integrale (cioè tutta di widia, al contrario della saldo-brasata che ha il corpo in acciaio) positiva destra (un esempio, codice Fraiser 301.100.10D).

Come vediamo dall’immagine, la rotazione dell’elica positiva spinge il truciolo di scarto (il legno che viene tagliato) verso l’alto, favorendo così la una perfetta lavorazione finale nella parte bassa del legno.

3 – Tagliente ad ELICA NEGATIVA

Questo tipo di fresa è una fresa hm elicoidale integrale. Diversa però è l’inclinazione del tagliente; NEGATIVA.

Come vediamo dall’immagine, la rotazione dell’elica negativa, spinge il truciolo di scarto (il legno che viene tagliato) verso il basso, favorendo così una perfetta lavorazione finale nella parte alta del legno.

Quindi utilizzeremo questo tipo di fresa (per esempio un codice Fraiser 303.030.3D) quando andiamo a lavorare la parte buona direttamente da sopra.

4 – Tagliente ad ELICA DOPPIA – POSITIVA E NEGATIVA

Questo tipo di fresa, in widia integrale (cioè tutta di widia, al contrario della saldo-brasata che ha il corpo in acciaio, ma ormai dovresti saperlo se hai letto sopra), ha una doppia ELICA, cioè una doppia parte di taglio, positiva e negativa.

Questo comporta ad una doppia perfetta finitura, sia sopra (grazie alla parte negativa che spinge lo scarto in basso) che sotto (grazie alla parte positiva che spinge lo scarto in alto).

Una fresa top nel suo impiego, perfetta per quando andiamo a lavorare legni che debbano essere perfetti da entrambi i lati di lavorazione.

Un esempio di utensile Fraiser è l’articolo 306.100.10D.

Perché non scegliere sempre questa ?

Eggià, giusta domanda la tua.

La risposta è, molto sinceramente, che costa più delle altre e, se individui prima la soluzione più adatta per te, sarei il primo a sconsigliartela 🙂 .


La riuscita della vostra fresata  deve essere studiata ed avviene molto prima della fresata stessa. Oggi abbiamo imparato (spero) a scegliere meglio la fresa giusta per le nostre esigenze. La prossima volta voglio vederti molto più ferrato e surclassare quel commesso che tanto se la tirava e che ti ha fatto sentire a disagio l’ultima volta che ci hai parlato.

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Se vuoi migliorare le tue competenze sulle Frese e Fresature del legno fin da subito, ma per colpa dei consigli quasi sempre sbagliati di tuo cugino, dei tuoi amici o della ferramenta sotto casa non ci riesci MAI e le tue lavorazioni sono sempre la brutta copia di quello che avevi in testa:

HO UNA SUPER-NOTIZIA PER TE

L’analisi di quasi 30 richieste di assistenza giornaliere e le soluzioni che abbiamo fornito (quasi tutte in giornata) ci hanno fatto accumulare tanta esperienza nel corso del tempo ed oggi, con molta umiltà, possiamo confermare quello che dicono i nostri clienti di noi: 

SIAMO DIVENTATI GLI ESPERTI DELLE FRESE E DELLA FRESATURE DEL LEGNO!

Ed è proprio questa grande responsabilità che ci è stata conferita dai nostri stessi clienti, che ci ha spinto a raccogliere e sintetizzare tutte le competenze nel primo ed unico manuale dedicato a chi vuole conoscere le nozioni fondamentali sulle frese e sulla fresatura del legno!

Fresatore Felice è il primo ed unico manuale che ti insegna in modo semplice e veloce tutte le nozioni fondamentali sulle frese e sulla fresatura del legno, per diventare finalmente abile ed autonomo nel creare quelle lavorazioni che ti rendono così fiero e felice!

Puoi trovarlo qui

https://www.fraisertools.com/it/fresatore-felice-manuale-sulle-frese-per-legno.html

Ci vediamo nel club dei Fresatori più grande del mondo

Matteo

Rock & Fraiser

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11 commenti su “Tipi di frese per legno: la guida definitiva”

  1. Pingback: Fresa per legno gambo 6 mm - Quando, dove e perchè usarla - Fraiser

  2. Pingback: Fresa per legno gambo 12 mm - Quando, dove e perchè usarla - Fraiser

    1. Ciao Marcello, grazie mille per le belle parole spese, sono molto contento che ti è servito per chiarirti le idee.

      Per quanto riguarda la fresatrice tutto sta in che “lavoretti” andresti a fare; Premesso che non ho mai usato una fresatrice di questa marca, il modello è un low-entry di media-bassa (per non offendere nessuno) qualità.
      Come recensisce anche l’articolo è un modello strettamente “Hobbistico”, non permette il montaggio di frese con gambo da 12mm (molti clienti hanno riscontrato questo problema anche con altre marche) e il fatto che ci siano comprese 12 frese non merita commento, sai già che non ti dureranno tanto e faranno un lavoro non buono … ma ci siamo qua noi quindi questo è nettamente migliorabile … anzi, così potrai ben notare la differenza.

      Per concludere:

      Se vuoi entrare in questo meraviglioso mondo ma ancora non sai se potrai sfruttare al meglio tutto quello che sai o imparerai, quindi per il momento vorresti fare solo qualche piccola fresata basilare, in legni non tanto duri e non andando tanto in profondità, la risposta è SI. Assicurati però di prenderla da un fornitore che abbia tutti i pezzi di ricambio, sempre disponibili, e con una certa esperienza; così sarai sempre sicuro e tutelato in caso di qualche sbaglio o di rottura casuale.

      Ti consiglio (se non lo hai già fatto) di scaricarti GRATUITAMENTE la nostra guida per rendere la tua fresata liscia e senza bruciature, già con questi suggerimenti miglioreresti tanto la tua fresata e l’approccio ad essa.

      Se invece vuoi fare un passo un po’ più grande il nostro consiglio è di buttarsi sulla 2400w della TRITON (Triton TRA001); macchina testata e RI-testata, usata anche da falegnami esperti per le loro lavorazioni.
      I pezzi di ricambio si trovano facilmente, la ditta è specializzata su elettro-fresatrici (come noi lo siamo per le frese) e hai il doppio della potenza.

      PS: Scusa per la tarda risposta ma il tuo commento mi era andato tra le 1000 email giornaliere di spam.

      Buona fresata
      Matteo

  3. Pingback: 3 considerazioni sulla la fresatura del legno | Libero Informato

  4. Salve, per via di un movimento sbagliato ho spezzato la punta di una fresa collegata alla macchina Cnc, punta che probabilmente era anche un pò troppo calda perché ho dato troppi giri alla macchina (ha fatto delle leggere bruciature nel legno…)… Ancora non ho avuto il tempo e il coraggio di cambiarla…mi devo preoccupare del danno o spezzare una punta non è poi così infrequente? Grazie

    1. ciao,
      non dovrebbe di certo accadere però non c’è da allarmarsi; controlla che l’accoppiata pinza elastica e mandrino non abbia subito danni e ti stra-consiglio di pulirla con un prodotto specifico (tipo toolsner 3.0) per eliminare tutti i residui di metallo duro (o acciaio, dipende da che fresa usavi) perchè possono portare indebolimenti sulle nuove frese.

      Se vuoi in questo articolo => https://wpold.fraiseracademy.it//come-risolvere-problemi-fresatura/ trovi tutti gli accorgimenti per migliorare la tua fresata, come rimediare ad esempio alle bruciature nel legno e alla rottura della fresa. (Ci sono anche i video)

      Buona fresata
      Matteo

  5. Marcuccio Giuseppe

    Salvebho inviato già la mia richiesta . grazie aspetto una risposta sul materiale MDF, quale qualità di fresa utilizzare, cioè in HW ( Widia, o in Diamante)

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